… e a ciascun cor che per lei palpita,
Nel dì che rinasce la speranza e la luce si fa nuova,
quando l’Agnel divin trionfa de la morte e apre le porte del ciel,
a voi, fedeli figli di Spoleto, città d’antico onore e d’arte beata,
giungano versi d’amore e di letizia.
quando l’Agnel divin trionfa de la morte e apre le porte del ciel,
a voi, fedeli figli di Spoleto, città d’antico onore e d’arte beata,
giungano versi d’amore e di letizia.
O Spoleto, ch’erta fra colli umbri come gemma in corona,
che fosti baluardo e teatro di nobili imprese,
in te risoni, ne l’aria chiara d’april, il canto d’una gioia pasquale,
e si ridesti nel cor de la tua gente lo spirto della concordia e del bene.
che fosti baluardo e teatro di nobili imprese,
in te risoni, ne l’aria chiara d’april, il canto d’una gioia pasquale,
e si ridesti nel cor de la tua gente lo spirto della concordia e del bene.
A voi che in queste mura vivete,
e a voi che l’amate da lontano con sguardo d’anima e di memoria,
siano giorni di pace e d’alto pensiero,
ché Pasqua è lume che guida per la dritta via
e semina speranza come fior di mandorlo.
siano giorni di pace e d’alto pensiero,
ché Pasqua è lume che guida per la dritta via
e semina speranza come fior di mandorlo.
Così, con l’umil tinta di colui che canta d’amor e redenzione,
vi dico: “Godi, Spoleto! Che ‘l ciel ti sorride e la tua gente ti onora.”
vi dico: “Godi, Spoleto! Che ‘l ciel ti sorride e la tua gente ti onora.”
E come la selva si rischiara al mattin novo,
così si rischiari ogni cuor nel nome de la Rinascita.
Buona Pasqua a voi tutti, sotto il segno della Bellezza e della Speranza.
In stil novo, con affetto. 
